Aids e salute, approvato in Europa il farmaco che riduce il rischio contagio Hiv

di | 13 Ago 2016

Nel 2015 è stato registrato un record di infezioni da Hiv in Europa e Asia centrale. L’Oms ha registrato circa 142.00 nuovi contagi dal virus HIV, raggiungendo cifre registrate negli anni 80. Un primato negativo, l’Italia attualmente occupa il 12 posto della classifica. Responsabile dell’aumento dei casi di Aids è la trasmissione dovuta a rapporti non protetti e quella attraverso le siringhe fra i tossicodipendenti.

Sembra essere tornati negli anni 80, quando l’Aids era all’ordine del giorno. Il virus dell’ Hiv , definito la peste del nuovo secolo, sembrava ormai cosa passata, ed invece continua a diffondersi in tutta Europa. L’Italia è al secondo posto dopo il Portogallo per incidenza di rischio contagio. La sola differenza con gli anni passati è che oggi l’omertà legata al virus è andata svanendo. Anche se in maniera superficiale e soprattutto grazie alla diffusione di internet, si hanno molte più informazioni. Dunque la prevenzione può essere più efficace grazie proprio al mezzo virtuale.

Il farmaco che previene il virus HIV

L’EMA, l’Agenzia del farmaco Europea, che si occupa di approvare o meno l’utilizzo di determinati farmaci, ha deciso di acconsentire alla commercializzazione del Truvada. Il primo farmaco sperimentale capace di prevenire il contagio dal virus dell’HIV. La stessa Ema, tende a sottolineare come sia di primaria importanza l’utilizzo di preservativo. I rapporti sessuali non protetti possono causare problemi di salute molto seri. L’approvazione da parte dell’Ema arriva dopo lo studio accurato di alcune ricerche. Secondo le quali, il medicinale è stato efficace sul 42% di persone predisposte  al contagio. Un secondo studio ha evidenziato come Truvada è addirittura capace di ridurre, nel 75% dei casi, la possibilità di contagio in soggetti eterosessuali.

Decisione ai singoli Stati

Proprio queste ricerche sono citate dall’agenzia, che ha quindi dato il via libera all’uso della Prep in Europa, mentre negli Usa sono già in corso alcuni progetti che prevedono la somministrazione agli omosessuali, e anche alcuni paesi africani hanno dichiarato di voler adottare la profilassi, ad esempio nel caso di coppie in cui uno dei partner è sieropositivo. “Una volta che sarà garantita l’estensione – si legge nel comunicato dell’Ema -, ogni Stato membro potrà prendere una decisione sul prezzo e il rimborso basata sul potenziale ruolo di questo farmaco nel contesto dei sistemi sanitari nazionali”.