Muro di contenimento: cos’è, a cosa serve e come si realizza

di | 20 Ago 2020

Utilizzato fin dall’antica dall’essere umano, il muro di contenimento è una struttura che capita spesso di vedere, soprattutto quando ci troviamo in zone di campagna: questo tipo di muratura, infatti, nasce proprio per sostenere il terreno adiacente, e da quando venivano realizzati in pietra a secco hanno fatto molta strada.

Oggi il muro a secco è quasi un vero e proprio elemento architettonico, non più solo un oggetto funzionale, e viene realizzato con i materiali più vari: non solo un elemento utilissimo, quindi, ma anche un arricchimento del paesaggio.

Cosa sono e a cosa servono i muri di contenimento

Il muro di contenimento è un elemento in muratura che viene realizzato con lo scopo specifico di andare a contenere e a sostenere il terreno che vi si poggia contro.

Può essere realizzato in modo regolare, oppure può capitare che sia realizzato in più piani a livelli diversi, una tecnica che si esprime al suo massimo nei famosi terrazzamenti, soluzione che è stata adottata fin dall’antichità in località collinari o montuose – come la Liguria, il Piemonte o il Trentino-Alto Adige – per poter coltivare zone particolarmente pendenti.

Ma il sostegno non è l’unico scopo dei muri di contenimento: oltre a questa funzione fondamentale, infatti, al giorno d’oggi questo tipo di muro ha sempre di più anche una forte funzione estetica, e viene usato per abbellire giardini e viali.

Qualsiasi sia la sua funzione, questo tipo di struttura si può dividere in due tipologie principali:
– il muro a gravità, in cui il sostegno avviene grazie alla massa stessa della muratura, che dovrà quindi essere realizzata con materiali molto forti e resistenti, di solito mattone o pietra. Inoltre, per essere resistente deve avere fondamenta in calcestruzzo armato, motivo per cui questo tipo di muro non viene utilizzato molto spesso.
– Il muro a mensola, che è la tipologia più diffusa e anche più economico da realizzare. In questo caso, il muro si realizza direttamente con il calcestruzzo armato, così che possa resistere alle spinte del terreno anche con uno spessore ridotto.

Come realizzare un muro di contenimento

I primi muri di contenimento del passato veniva costruiti con pietre a secco, erano molto bassi e dovevano essere molto lavorati per poter contenere il terreno: basti pensare, per esempio, che le pietre dovevamo prima essere lavorate e sagomate così che potessero dare prestazioni migliori, e che spesso i muretti venivano costruiti inclinati, così da poter resistere a sollecitazioni massicce.

Oggi i muri di contenimento si sono evoluti, ed esistono interessanti nuove soluzioni di costruzione: nei grandi giardini e parchi, per esempio, si usano spesso grandi blocchi prefabbricati, oppure spesso vengono realizzati muri alveolari in cui possono crescere piante proprio sulla parete, o ancora muri a secco realizzati con blocchi in fibra di vetro. Nell’ambito della bioedilizia i muri di contenimento vengono spesso costruiti, invece, utilizzando leganti naturali come calce, fango o paglia.

Insomma, le tecniche e i materiali per costruire questo tipo di muri sono dei più vari: tutto dipende dal nostro progetto, dalla grandezza del terreno da contenere e dalle sue caratteristiche, così come dalla tipologia di clima della località in cui si deve costruire.