Quali sono le regioni minerarie tedesche?

di | 11 Dic 2018

Al mondo tra le Nazioni più sviluppate economicamente figura anche la Germania, che inoltre risulta anche essere il primo Paese dell’Unione Europea sia per il potere di acquisto, sia per scambiare il volume del prodotto interno lordo in dollari. Come nella maggior parte dei paesi europei anche in Germania, dal 1999, la moneta ufficiale è l’Euro mentre, per le decisioni che riguardano la politica monetaria, i tedeschi hanno delegato il compito alla Banca centrale europea.

La Struttura economica tedesca si basa sul settore terziario, ovvero il turismo, le banche, le assicurazioni e il commercio, sull’industria e sulla produzione di gas naturale e carbone, un settore quest’ultimo dove la Germania inoltre è anche un buon produttore in quanto è uno dei maggiori paesi per la rifornitura di carbone a livello mondiale. Ma quali sono le regioni minerarie tedesche? Scopriamolo insieme in questo articolo.

Le regioni minerarie tedesche

Agli albori dello sviluppo industriale della Germania un grande contributo è stato dato, insieme al ferro e altri materiali grezzi in generale, dalla produzione del carbone estratto principalmente nella Renania Settentrionale-Vestfalia, ovvero la regione mettallurgica demoninata Ruhr. Questa regione, chiamata anche Bacino della Ruhr, prende il nome dal fiume da cui viene attraversata e con i suoi 4.535 km quadrati di superficie, insieme al numero dei suoi abitanti che raggiunge i 5,3 milioni, risulta essere una delle zone europee più grandi.

Questa storica regione tedesca è molto ricca sia di ferro sia di carbone e questo, nel corso del XIX secolo con l’avvento della Rivoluzione industriale, ha consentito alla Germania di riuscire a svilupparsi molto sensibilmente nei settori della mettallurgia e dell’estrazione. È proprio grazie a questi fattori se la regione della Ruhr, nei periodi successivi, ha visto sia crescere in modo esponenziale il numero dei suoi abitanti arrivando ad avere una densità di 800 persone per km quadrato, sia di aumentare molto notevolmente la ricchezza del territorio.

Lo sviluppo ottenuto dai bacini minerari della Ruhr durante il corso della Rivoluzione industriale è dovuto soprattutto dall’amministrazione del Regno di Prussia, che nel XIX secolo governava sulla regione. Inoltre nel 1921 dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, come conseguenza della sconfitta della Germania, la regione della Ruhr venne demilitarizzata e nel 1923, per un ritardo del pagamento delle spese di guerra da parte del Governo tedesco, la Francia e il Belgio occuparo per rappresaglia la regione scatenando in questo modo la rivolta passiva da parte dei lavoratori, ovvero i minatori iniziarono a scioperare e a sabotare le estrazioni dei minerali.

Come conseguenza a questa reazione l’economia della Germania, che era già in gravi difficoltà e stentava a riprendersi dai danni lasciati in eredità dalla Prima Guerra Mondiale, subì un danno ancora maggiore in quanto la produzione del carbone venne fermata. Invece durante il corso della Seconda Guerra Mondiale la regione della Ruhr venne bombardata molto pesantemente e, nel 1949, alla fine del conflitto non solo il territorio venne smilitarizzato dagli alleati ma venne anche posto sotto il controllo internazionale, una situazione che andò avanti fino al 1951 e i tedeschi rientrarono in possesso della regione della Ruhr.

Ai giorni nostri nonostante la Germania sia la maggiore produttrice di carbone e a livello mondiale risulti essere la maggior fornitrice di questo minerale, per evitare di esaurire le proprie risorse interne, preferisce principalmente importarlo da altri paesi.