Rara avis, tipo eccezionale in latino: Quando si usa e perchè?

di | 11 Gen 2019

Il Latino appartiene alla lingua indoeuropea e la sua derivazione appartiene al gruppo delle lingue denominate latino-falisiche, l’origine di questa lingua parlata risale all’incirca agli inizi del I Millennio a.C. nella Regione italiana oggi conosciuta come Lazio, Lătium in lingua latina. Anche dopo la caduta dell’Impero Romano per secoli si è continuato ad usare il Latino come unica lingua per i testi scritti nei territori che erano appartenuti ai Romani, questo significa che all’interno della Curia Romana, nelle Cancellerie dei Re, durante lo svolgersi della Liturgia della Chiesa Cattolica e nelle stesura dei libri, anche se iniziava ad essere influenzata dalla cadenza della lingua parlata, era il Latino la lingua ufficiale.

Durante il tardo impero e l’Alto Medioevo, anche se è difficile stabilire il periodo preciso, la lingua del Latino volgare ha iniziato a subire un cambiamento dando in questo modo origine al protoromanzo, che successivamente ha portato alla nascita delle prime fasi delle lingue romanzate, di cui fa parte anche l’italiano. Ai giorni nostri invece il Latino è diventata una materia di studio soprattutto nei licei, principalmente al Classico e allo Scientifico, e alcune locuzioni in questa lingua antica sono in uso ancora oggi, come Rara Avis. Ma quando si usa questa locuzione? E perchè? Scopriamolo insieme in questo articolo.

Quando e perchè si utilizza la locuzione Rara Avis

Tra le locuzioni in lingua latine Rara Avis è una delle più conosciute, il suo significato letterale vuol dire Uccello Raro, questa espressione è stata usata dal poeta e retore romano Decimo Giulio Giovenale all’interno di un verso delle Satire, dove riferendosi sia alla fedeltà coniugale di Lucrezia, una matrona romana moglie di Collatino, che si tolse la vita dopo aver subito un grave oltraggio da parte di Sesto Tarquinio, sia alla fedeltà di Penelope la moglie di Ulisse che attese, respingendo i vari pretendenti, il ritorno a casa del marito per oltre vent’anni scrisse “Rara Avis in terris, nigroque simila cygno”, che tradotto in italiano vuol dire “Uccello raro sulla terra, quasi come un cigno nero”. Con l’espressione Rara Avis si indica un qualcosa di estremamente raro, quindi per riuscire a comprendere il paragone citato dal poeta Decimo Giulio Giovenale in uno dei versi delle sue Satire è importante dire che all’epoca dei romani era una supposizione comune che l’esistenza dei cigni di colore nero fosse una leggenda, ovvero gli antici romani affermavano che non potesse esistere il cigno nero.

Al giorno d’oggi il termine Rara Avis viene ancora utilizzato in italiano come sostantivo al femminile, il riferimento a questa locuzione latina viene rivolta verso una persona, oppure una cosa, che non solo è considerata come una rarità ma può anche possedere delle qualità che non appartengono a tutti, in altre parole si può dire che siano fuori dal comune. Inoltre in lingua italiana esiste un equivalente della locuzione latina Rara Avis, che volendo si può usare in sostituzione visto che il significato letterale è grosso modo lo stesso,  ed è il termine di mosca bianca.