Tv: Codacons contro Emigratis di Italia 1. Sessismo e stereotipi vecchi!

di | 12 Apr 2017

Il caso-Perego ha riportato al centro delle cronache il tema del sessismo e di una rappresentazione mortificante e arcaica della donna in TV: un tema importante ma estemporaneo, episodico, troppo spesso circoscritto. Di sessismo sul piccolo schermo si parla solo a fasi alterne, con “casi esemplari” che – quasi sempre – si esauriscono in un attimo. Esistono secondo il Codacons in tv esempi almeno altrettanto discutibili, cui andrebbe destinata almeno un po’ d’attenzione.

Un esempio su tutti è rappresentato dalle puntate di “Emigratis”, programma seguitissimo in onda su Italia 1 (media 15,8% share, 1 milione di telespettatori) e di evidente intento satirico, dove i due protagonisti-scrocconi (Pio e Amedeo) mettono infatti in scena una caricatura dell’italiano medio: esagerato, volgare, improponibile.
La questione è che le puntate del programma – marciando sugli stereotipi dell’italiano ignorante e molesto – superano il confine della volgarità “liberatoria”, specialmente nei confronti del mondo femminile, e toccano vette di sessismo finora ineguagliate – denuncia il Codacons .

Emigratis è una trasmissione condotta da Pio e Amedeo, due attori-comici Pigliesi. Grande successo di pubblico nelle due stagioni su Italia 1.

I due protagonisti, circolando per le strade, apostrofano le donne (straniere, e quindi impossibilitate a rispondere) con termini indicibili, l’allusione sessuale è costante e spesso violenta: le molestie verbali in strada – oggetto di tante campagne di sensibilizzazione – sono a quanto pare una delle colonne portanti del programma.
Anche se gli autori – oltre a qualche critico TV – giustificano questo spettacolo parlando di satira, il discorso non convince: la satira non può rappresentare un “passe-partout” per mettere in scena qualsiasi genere di pulsione, per legittimare qualsiasi aberrazione, per servire al pubblico (prevalentemente maschile, e, quel che è peggio, prevalentemente giovanile: il 53% dei maschi dai 4 ai 7 anni segue il programma) un mix di stereotipi, pregiudizi e autentiche molestie davvero senza limiti.

Per fortuna di questa deriva del programma si è accorto anche Riccardo Bocca: l’autorevole critico, su l’Espresso, si è rimangiato l’iniziale favore nei confronti del programma ammettendo che Emigratis “non è un prototipo di trasgressione, audacia linguistica o efferato sarcasmo sull’Italia più volgare” ma “uno spettacolo basato sul conformismo e lo sfruttamento di antichi stereotipi”. Meglio tardi che mai: sarebbe ora che anche Mediaset se ne accorga, eliminando dal palinsesto la trasmissione.