Riforma Pensioni 2017: Ape Social e Lavoratori precoci: ecco quando richiederla

di | 30 Mar 2017

Novità sulla riforma Pensione del 2017 – Sei un lavoratore precoce e intendi uscire anticipatamente dal mondo del lavoro? Per farlo bisogna presentare la domanda per l’Ape sociale (ovvero l’anticipo pensionistico senza costi per il lavoratore in condizioni di disagio) entro e non oltre il 1° maggio e il 30 giugno 2017.

Si tratta dell’unico spiraglio disponibile, una sola finestra insomma, che non è piaciuta molto ai sindacati, che anzi, da tempo chiedevano l’opportunità di un uscita anticipata per almeno due volte nell’arco dell’anno. Tra dodici mesi,inoltre, ovvero nel 2018, la domanda potrà essere presentata nel mese di marzo. Ad annunciarlo il Governo, nell’incontro tecnico con i Sindacati, per discutere sui decreti attuativi sull’Ape (anticipo pensionistico), confermando la partenza dello strumento per il primo maggio.

Ape sociale: previsti 35.000 richieste

La possibilità concreta di uscire dal mondo del lavoro in maniera “flessibile” e senza costi per il lavoratore, potrebbe lanciare una vera volata alle richieste dell‘Ape sociale, secondo i dati del Governo, potrebbero essere oltre 35.000 i lavoratori che ne faranno richiesta. Discorso diverso per quanto riguarda l’Ape volontaria, considerati i costi elevati difficilmente avrà molto successo. I decreti attuativi non sono ancora pronti e  i sindacati chiedono criteri più flessibili sia sulla data limite per le domande sia sulla continuità dei contributi versati per l’Ape per i lavori gravosi.

Accesso all’Ape, un nodo da sciogliere!

Una delle questioni più importanti per quanto riguarda l’Ape Sociale, è quanto deve essere ampia la forbice nella quale sarà possibile fare domanda? Chiaramente si basa tutto sui lavoratori precoci, i sindacati a tal proposito hanno chiesto al Governo, delle misure più elastiche, come ad esempio la continuità dei contributi negli ultimi sei anni di lavoro prima della richiesta dell’indennità.

L’Ape sociale può essere chiesta da soggetti in condizioni di disagio (disoccupati che abbiano esaurito la disoccupazione da almeno tre mesi, invalidi civili con almeno il 74% di invalidità, dipendenti che svolgono da almeno 6 anni in via continuativa un lavoro gravoso) che abbiano almeno 63 anni di età e 30 anni di anzianità contributiva (36 anni per coloro che svolgono attività difficoltose o rischiose). Le categorie di lavoratori che potranno chiedere l’Ape sociale sono tra gli altri gli operai dell’edilizia, conduttori di gru, conduttori di mezzi pesanti e convogli ferroviari, insegnanti di scuola dell’infanzia, infermieri organizzati in turni. L’indennità, corrisposta per 12 mesi l’anno, è pari all’importo della rata mensile di pensione calcolata al momento dell’accesso alla prestazione ma non può superare l’importo massimo mensile di 1.500 euro e non è soggetta a rivalutazione.