Il regolamento applicato è quello ENAC sui Mezzi aerei a pilotaggio remoto. Infatti un drone usato a scopo ricreativo viene considerato a tutti gli effetti, dal punto di vista dell’applicazione del regolamento, un aeromodello, cioè un dispositivo senza equipaggio che viene comandato a distanza e per scopo ricreativo e sportivo, che vola sotto controllo visivo diretto e costante del proprietario.
Il volo autonomo del drone è vietato: per volo autonomo si intende un volo in cui il drone procede da solo, senza possibilità per il pilota di intervenire. È vietato per logiche questioni di sicurezza.
Quando si acquista un drone non è necessario chiedere l’autorizzazione ENAC per farlo volare, è sufficiente rispettare le disposizioni del regolamento. Non bisogna avere alcun attestato per far volare il proprio drone.
Cominciamo coi luoghi: dove è possibile far volare i droni? È possibile usarli per motivi ricreativi di giorno, in contatto visivo, a massimo 200 metri e ad altezza massima di 70 metri. Non si possono impostare percorsi dove il drone è fuori dalla vista del proprietario. Si possono usare i droni in aree non polare, quindi non nei parchi pubblici nei centri urbani e non in città. Non possono volare nell’arco di 5 km da un aeroporto e dove i voli sono proibiti, per esempio in centro a Roma c’è una no fly zone.
Sulla spiaggia, se sono presenti persone, non si possono far volare i droni. Non si può far volare il drone neppure sul balcone di casa o nel proprio giardino, se ci si trova in una zona urbanizzata.
Bisogna seguire inoltre regole di buon senso; non far volare il drone se c’è forte vento, dove ci sono ripetitori TV, dove ci sono interferenze.
Importante anche qualche cenno sulla privacy. Il drone può effettuare video amatoriali ma non si possono ovviamente ‘spiare’ altre persone; si seguono le stesse norme previste per i filmati fatti per esempio con una videocamera amatoriale.