X

La diffusione del plant based nel settore della ristorazione

Negli ultimi anni, il concetto di alimentazione plant based ha guadagnato notevole popolarità, trasformandosi da una nicchia per pochi appassionati a un vero e proprio movimento globale.

Questa tendenza non riguarda solamente le scelte alimentari personali, ma ha avuto un impatto significativo anche nel settore della ristorazione, dove la domanda di opzioni basate su ingredienti di origine vegetale è in costante crescita. L’adozione di un menu plant based non è più un’eccezione nei ristoranti, ma una realtà sempre più diffusa, che risponde alle esigenze di un pubblico attento alla salute, all’ambiente e al benessere degli animali.

Ristoranti, caffetterie e catene di fast food, indipendentemente dalla loro dimensione, stanno ampliando le loro offerte per includere piatti gustosi e innovativi che escludono completamente l’uso di prodotti di origine animale. Questa transizione verso un’offerta più inclusiva e sostenibile riflette un cambiamento nelle abitudini di consumo e sta aprendo a nuove opportunità per il settore della ristorazione.

Cos’è l’alimentazione plant based

L’alimentazione plant based si caratterizza per il consumo di alimenti derivati da piante, escludendo o riducendo significativamente prodotti di origine animale.

Non si limita solo a frutta e verdura, ma include anche legumi, cereali integrali, frutta a guscio, semi e oli vegetali. Questo tipo di alimentazione non solo si distingue per i suoi benefici sulla salute, come la possibile riduzione del rischio di malattie croniche, ma promuove anche una maggiore sostenibilità ambientale e un minor impatto sull’allevamento intensivo.

Il concetto di plant based va oltre la semplice etichetta di “vegano” o “vegetariano”, enfatizzando una scelta alimentare consapevole che privilegia ingredienti di origine vegetale per il loro valore nutrizionale e per l’impatto etico e ambientale. La diffusione di questa alimentazione riflette un cambiamento culturale, dove il cibo non è solo nutrimento ma anche espressione di valori personali e collettivi.

La crescente presenza dei prodotti plant based nei menu dei ristoranti

La richiesta di prodotti plant based nei ristoranti è cresciuta esponenzialmente, guidata non solo dalle richieste di vegetariani o vegani, ma anche da un numero sempre maggiore di consumatori che scelgono di ridurre il consumo di carne senza eliminarlo completamente dalla loro alimentazione.

Questa tendenza ha spinto ristoranti di ogni tipo, dalle piccole imprese locali alle grandi catene internazionali, a rivedere e ampliare le loro offerte. Piatti creativi a base di verdure, burger vegetali, sostituti della carne e del formaggio realizzati con ingredienti vegetali sono diventati comuni e spesso si trovano accanto alle opzioni tradizionali.

Questo cambiamento riflette una crescente consapevolezza nei confronti dei benefici associati a un’alimentazione più incentrata sull’origine naturale, sia in termini di salute personale che di impatto ambientale.

La carne plant based nella ristorazione con Groove Food

Tra le realtà della ristorazione che al giorno d’oggi propongono carne plant based spicca senza dubbio groove food, che dispone di 2 ristoranti dove proporre il suo menù innovativo, situati rispettivamente a Genova e nelle campagne tortonesi.

Attualmente, l’offerta è perfettamente bilanciata, tra piatti onnivori e proposte veg. Groove Food dimostra quindi come sia possibile integrare nel settore della ristorazione opzioni che soddisfano il desiderio di piatti ricchi e appaganti, senza compromettere il gusto o la qualità. Il successo di Groove Food dimostra che l’innovazione nel campo alimentare può andare di pari passo con il rispetto per l’ambiente e per la salute, creando opportunità di business significative nel settore della ristorazione.

L’introduzione di carne plant based nei menu rappresenta non solo una risposta alle esigenze di un pubblico sempre più informato ed esigente, ma anche un’opportunità per i ristoratori di distinguersi in un mercato competitivo, mostrando impegno verso la sostenibilità e l’innovazione.

Claudio:
Related Post