Mutui, Codacons pronto ad impugnare norma in Corte Costituzionale

di | 5 Mar 2016

La norma che introduce la possibilità per le banche di vendere le case dei cittadini in caso di mancato pagamento di alcune rate, indipendentemente se queste siano 7 o 18, finirà davanti la Corte Costituzionale. Lo annuncia il Codacons, che è pronto a ricorrere alla Consulta per bloccare l’ennesimo regalo del Governo alle banche.
“Le proposte di modifica al decreto annunciate ieri, che porterebbero da 7 a 18 il numero di rate non pagate oltre il quale scatta la vendita dell’immobile, vanno bocciate tutte e con fermezza – spiega il Presidente Carlo Rienzi – Non conta infatti il numero dei mancati pagamenti, ma l’aberrante principio che il Governo intende introdurre e che apre la strada a un pericolosissimo precedente. Se si elimina l’art. 2744 del Codice Civile, il divieto di patto commissorio viene meno e decade qualsiasi tutela giuridica dei debitori”.
Non solo. Per il Codacons non ha alcuna validità la previsione che la vendita dell’immobile potrà avvenire solo in presenza di un accordo scritto tra le parti. “Le banche potranno infatti vincolare la concessione del mutuo all’accettazione, da parte del cliente, della clausola sulla vendita diretta dell’immobile, al pari di quanto avviene ad esempio con le polizze assicurative, laddove molti istituti non erogano il mutuo se il cliente non accetta di stipulare con loro una assicurazione sulla casa”.
Considerato pertanto l’enorme squilibrio tra le parti e i possibili profili di incostituzionalità della norma, il Codacons chiederà la pronuncia della Consulta. Intanto Carlo Rienzi, in qualità di candidato sindaco per il Comune di Roma, ha chiesto un incontro all’Anci sul tema.