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Spotify: come funziona e quali sono le applicazioni simili

Una delle più grandi novità che ha portato l’avanzamento della tecnologia  è stato nell’ascolto della musica: se un tempo, infatti, ci si affidava soprattutto ai cd – e prima ancora alle audiocassette e ai dischi in vinile – oggi la musica è tranquillamente fruibile in formato digitale, ascoltabile da ogni dispositivo elettronico che si possiede e comodamente portabile sempre con sé.

Una delle applicazioni più utilizzate per ascoltare la musica in streaming è sicuramente Spotify, ma esistono anche tante altre app che permettono di avere la propria musica preferita sempre a disposizione, e anche di scoprire artisti sempre nuovi.

Che cos’è Spotify e come funziona

Il leader della musica in streaming, da qualche anno a questa parte, è indubbiamente Spotify: si tratta di un servizio che permette di accedere a milioni di brani musicali – italiani, internazionali, strumentali, moderni o del passato – comodamente dal cellulare, dal computer, dal tablet e persino dalle smart tv.

Inoltre, il programma crea anche delle playlist divise per genere musicale e mood, un modo molto utile per scoprire nuove canzoni, e permette anche agli utenti di creare le loro raccolte personalizzate.

La cosa più bella di Spotifiy, e che rende il servizio così popolare, è che in modo completamente legale è possibile ascoltare qualsiasi canzone e album senza avere l’obbligo di acquisto, e in modo totalmente gratuito.

Sì, perché nella sua versione base Spotify è gratis e utilizzabile da tutti, se pur con delle limitazioni: se si usa il programma dal computer si ha accesso al catalogo di 30 milioni di brani senza limiti con l’unico vincolo dell’ascolto della pubblicità, se invece si usa l’app sullo smartphone si ha l’obbligo della pubblicità, dell’ascolto casuale e il limite di poter saltare un brano solo sei volte in 60 minuti.

Per evitare queste limitazioni – che riguardano soprattutto la mobilità – è necessario sottoscrivere un abbonamento Premium, che per 9,90€ al mese rimuove tutti i limiti della versione gratuita.

App alternative a Spotify

Se non si vuole sottoscrivere un abbonamento a Spotify, ma non si vuole nemmeno sottostare ai limiti imposti dalla versione gratuita, si può ricorrere all’utilizzo di altre applicazioni meno famose ma simili.

Ultimamente sta diventando sempre più conosciuta Deezer, la risposta francese a Spotify: il suo funzionamento è molto simile, offre un catalogo di brani molto ampio e permette di usufruire della riproduzione offline anche nella sua versione gratuita.

Ancora poco conosciuta in Italia, Just Hear It si sta mettendo in luce per la sua unicità: si tratta, infatti, di un’app che è molto simile a un motore di ricerca dedicato alla musica e che vanta un database di oltre 16 milioni di tracce. Basta collegarsi all’homepage per registrarsi gratuitamente e usufruire di tutta la musica che si desidera.

Molto interessante anche l’idea dietro Tubeats, una specie di incrocio tra Spotify e YouTube che propone un vastissimo catalogo di brani, playlist e video, tutti usufruibili gratuitamente.

Se, invece, preferite la musica non mainstream e amate scoprire artisti esordienti, SoundCloud è il servizio che fa per voi: è un servizio di musica streaming dove milioni di utenti da tutto il mondo caricano le proprie tracce audio, che possono essere sia cover sia brani originali.

E non solo: a disposizione degli iscritti si trovano anche tanti remix, collaborazioni inedite e interessanti podcast, tutti completamente gratuiti.

Danila:
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