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Capodanno vietnamita: quando si svolge? Come viene festeggiato?

Se noi in Occidente festeggiamo il Capodanno nella notte del 31 dicembre, non in tutto il resto del mondo è così. Il Capodanno vietnamita, ad esempio, è una tradizione meravigliosa che vale la pena conoscere.

Quando si svolge il Capodanno vietnamita

Il Capodanno vietnamita, conosciuto anche come Capodanno lunare o Tet, è la festività più importante dell’intera cultura del Paese. Ogni anno, esso viene festeggiato in una data diversa. Per esempio, quest’anno il Capodanno vietnamita è stato celebrato il 1 febbraio mentre nel 2021 il 12 febbraio, nel 2020 il 25 gennaio e nel 2019 il 5 febbraio. Nel 2023, invece, la celebrazione cadrà il 22 gennaio.

Come viene festeggiato il Capodanno vietnamita

Prima di parlare dei festeggiamenti veri e propri, bisogna concentrarci sulle preparazioni. La prima è la carpa per Ong Tao. Nelle settimane che precedono il Tet, le persone fanno visita alle tombe dei cari defunti e se ne occupano, per esempio togliendovi le erbacce. In casa, vengono preparate offerte per il Dio della Cucina, Ong Tao, e quasi tutti acquistano una carpa con lo scopo di liberarla nel lago o fiume più vicino. Questo accade il ventitreesimo giorno del precedente calendario lunare, perché i vietnamiti credono che Ong Tao cavalchi la carpa sino al cielo, per fare rapporto all’Imperatore Celeste. Una volta liberate le carpe, le famiglie s’impegnano per i preparativi veri e propri, incluso il periodo di Tat Nien, ovvero delle piccole “cerimonie di addio” a chiusura di diverse attività, come l’ultimo giorno di lavoro o di scuola, in attesa dell’anno nuovo.

I festeggiamenti cominciano il primo giorno del Tet quando le famiglie prestano una grande attenzione a quale persona entrerà per prima in casa loro, perché si crede che i primi ospiti influenzeranno le fortune della famiglia nell’anno a venire. Questa giornata è dedicata alla famiglia, con i bambini che fanno le loro promesse, un po’ come da noi facciamo i buoni propositi, e genitori e nonni che consegnano a figli e nipoti delle buste rosse che contengono del denaro portafortuna. In occasione del primo giorno, il capofamiglia offre del cibo agli antenati poiché i vietnamiti credono che i loro avi defunti tornino in occasione del Capodanno, proprio per festeggiarlo con la famiglia. Durante questa cerimonia, il capofamiglia accende dei bastoncini d’incenso, prega e mormora i nomi dei defunti che sono invitati a unirsi alla famiglia per la festività, poi tutta la famiglia consuma il pasto insieme.

Il secondo giorno del Tet, invece, è dedicato agli amici più cari. Il terzo giorno il focus è sugli insegnanti. Nella cultura vietnamita, infatti, gli insegnanti ricoprono un ruolo di rilievo e questa usanza di coinvolgerli nel Tet dimostra la loro importanza. La sera del terzo giorno di celebrazioni, inoltre, coincide con la partenza degli spiriti degli avi e, per questo motivo, le persone bruciano oggetti votivi affinché le anime dei loro parenti possano portarli con sé durante il viaggio verso l’aldilà.

Dopo il terzo giorno, la vita torna più o meno alla normalità, e le persone riprendono a svolgere i propri lavori, con i negozi che pian piano riaprono e i lavori nei campi che tornano attivi. Le celebrazioni per il Tet, però, non sono ancora finite. A quindici giorni precisi dal Capodanno, in corrispondenza della prima luna piena, viene celebrato il “Ram Thang Gieng”, che viene valutato come il giorno più propizio per i buddisti. I devoti buddisti, quindi, vanno nei templi a pregare. In quest’occasione, conosciuta anche con i nomi di Capodanno della Luna Piena, “Tet Trang Nguyen” o, ancora, Piccolo Capodanno le famiglie si riuniscono nuovamente intorno alla tavola per consumare del buon cibo tutti insieme.

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