Ficus Ginseng: cos’è, utilizzi e come si coltiva

di | 8 Feb 2020

Il nome con cui il Ficus Ginseng, pianta della famiglia delle Moracee, è meglio conosciuto è “Retusa” ed è una di quelle piante che si trovano comunemente all’interno degli appartamenti. Ci sono centinaia e centinaia di specie diverse di Ficus Ginseng, che crescono in numerose zone del mondo, soprattutto quelle con ambienti tropicali. 

Il  Ficus Ginseng è molto apprezzato per via dell’aspetto esotico e particolare delle sue foglie, di un verde luminoso e intenso. Generalmente, la pianta d’appartamento ha l’aspetto di un bonsai e per questo viene definita “bonsai ginseng”.

Utilizziamo il termine “ginseng” in maniera scorretta, perché la pianta non ha nulla a che fare con la radice che utilizziamo in cucina. Piuttosto, viene conosciuta così soltanto per via dell’aspetto delle sue radici, che sono grosse e nodose e sì, possono ricordare appunto il ginseng, ma non hanno nient’altro in comune.

La  pianta è bella, elegante, dal busto grosso e massiccio, le tante foglie che si propagano verdi, come una folta acconciatura raffinata. Questa meravigliosa apparenza fa di questa pianta una delle migliori da tenere in un locale al chiuso. Ora, però, vediamo brevemente quali sono le tecniche efficaci per coltivarla e prendercene cura.

Coltivare il Ficus Ginseng: i consigli utili

Come abbiamo detto, questa particolare pianta di Moracee proviene da ambienti tropicali e subtropicali, ma la sua capacità di vivere negli appartamenti è la dimostrazione perfetta della sua incredibile adattabilità. Andiamo a dare delle informazioni e dei consigli  relativi alla sua coltivazione, prendendo in esame gli aspetti più importanti.

Esposizione e annaffiatura

Per quanto riguarda l’esposizione è bene sapere che il ficus ginseng va posizionato in un luogo che sia abbastanza luminoso, ma che non troppo nel senso che non dovrà essere esposto in maniera troppo diretta al sole, specialmente nei periodi estivi quando i raggi del sole sono troppo forti.

Il ficus ginseng è quindi una pianta che ama la luce del sole ma allo stesso tempo può resistere bene a temperature relativamente diverse e cioè intorno ai 10 gradi e questo significa che nelle mezze stagioni conviene esporla all’aperto, mentre in inverno con temperature fredde è saggio tenerla a riparo in una serra o direttamente all’interno della propria abitazione.

Parlando invece dell’annaffiatura ricordiamo che questa pianta deve essere annaffiata in maniera consistente nei mesi che vanno da marzo fino alla metà di settembre:questo perché il terreno dovrà essere asciutto e non si dovrà mai seccare tra una annaffiatura e l’altra.

Inoltre sarà preferibile che l’acqua non sosti mai nel sottovaso in quanto il rischio sarebbe la formazione di malattie parassitarie e fungine. Invece in inverno le innaffiature dovranno essere limitate e dovranno servire soprattutto a inumidire periodicamente il terreno.

Potatura e concimazione

Altro aspetto da valutare bene è sicuramente relativo alla potatura, che dovrà essere effettuata regolarmente. I tagli notevoli che servirà fare non metteranno a rischio la pianta, in quanto nuovi germogli cresceranno dal legno vecchio. Infine parlando di concimazione diciamo che si potrà fare ogni 15 giorni in estate o ogni mese in inverno, usando fertilizzante liquido a pellet o organico.