Fiorellini primaverili: quali sono?

di | 1 Ago 2018

Quando si pensa alla primavera, vengono subito in mente prati fioriti ed alberi su cui si stanno schiudendo delle gemme. Ma quali sono, veramente, i fiori primaverili?

I fiori che annunciano la primavera

L’elenco dei fiori primaverili, comprende:

  • le primule, tipici fiori primaverili, dai colori vivaci;
  • i narcisi, che comprende diverse specie bulbose;
  • le fresie, utilizzate come piante ornamentali, cominciano a fiorire verso la fine di febbraio e, in Italia, sono coltivate soprattutto in Liguria;
  • le forsizie, pianta originaria dell’Asia e delle penisole balcaniche, i cui fiori sono formati da una corolla di quattro lobi ed un calice stretto;
  • le magnolie, dai diversi colori a seconda delle specie (circa ottanta), a forma di coppa;
  • il gelsomino, usato anch’esso come piante ornamentale, anche per muri e recinzioni;
  • l’iris, che necessita di molta luce ed andrebbe coltivato in un giardino, e non in casa;
  • le camelie, pianta di origini subtropicali, viene coltivata a terra, in un terreno neutro ed acido;
  • il giacinto, dai fiori bianchi o gialli, si può distinguere in tre gruppi, ovvero il giacinto romano, italiano ed olandese;
  • il glicine, che fiorisce tra marzo e aprile, ha un intenso colore viola;
  • i tulipani, fiori delicati e colorati, e si possono coltivare i suoi bulbi in inverno;
  • il giglio, dal profumo intenso, è usato in molte composizioni floreali;
  • le margherite, che si possono trovare facilmente, per tutta la penisola, e sbocciano nel mese di maggio;
  • le violette, dai colori intensi, che sono difficili da non notare in un prato verde;
  • gli anemoni, che possono essere di colore rosso, bianco, blu e viola (nelle loro diverse sfumature), ma ai quali bisogna far attenzione, perché debolmente velenosi. Non sono letali ma possono provocare irritazioni.

Significati e curiosità di questi fiori

Ognuno di questi fiori, oltre a poter essere un simbolo primaverile, ed oltre ad avere caratteristiche diverse, hanno storie e significati diversi.

Prendiamo ad esempio le margherite, sono un simbolo di semplicità ed innocenza. Se a dei bambini viene chiesto di disegnare un prato fiorito, di sicuro nel foglio non mancheranno le margherite.

Non pochi significati ha il giglio, che oltre ad essere simbolo di purezza (quello bianco), è stato anche il simbolo della Francia e viene associato alla Vergine Maria.

Intorno a molti dei fiori citati, ci sono delle leggende greche. Il mito di Narciso, ad esempio, è uno dei più noti, ma uno dei meno conosciuti è forse quello di Giacinto. Quest’ultimo era il figlio del di Sparta, e il dio Apollo ne era infatuato e quando il giovane principe venne ferito a morte, per salvarlo lo trasformò in fiore.

Quando si sente nominare il nome del fiore, non si può non pensare a La signora delle Camelie, scritto da Alexander Dumas figlio, pubblicato nel 1848. Sebbene la protagonista, la cortigiana più bella di Parigi, si chiamasse Margherita, ci si riferisce a lei come “signora delle camelie”, perché quando andava per rappresentazioni teatrali e gli Champs-Elysées, portava sempre con sé un mazzolino di questi fiori, oltre ad un occhialino e delle caramelle, che per venticinque giorni del mese erano bianchi ed altri cinque rossi. Se li portava bianchi, era segno che era disponibile per i clienti.

Ildegarda di Bingen fu una delle prime ad usare la primula come pianta officinale. La suora tedesca, infatti, aveva scoperto le sue proprietà antispasmodiche e calmanti, nonché ottima per curare delle malattie da raffreddamento. Per la tosse, ad esempio, si può usare per preparare un infuso, mettendo venti grammi dei suoi fiori in infusione in una tazza d’acqua bollente, per cinque minuti, e poi filtrarlo. E’ possibile berlo durante l’arco della giornata, dolcificandolo con del miele.