Come nominare un medico del lavoro e quanto costa

di | 19 Ago 2019

Il medico del lavoro è un professionista che collabora con il datore di lavoro di un’azienda per valutare rischi e sicurezza di un posto di lavoro. Ai sensi dell’articolo 25 del Decreto Legislativo 81/08, il medico del lavoro ha il compito di tenere sotto controllo tutto il settore sicurezza di un ambiente lavorativo e di chi ci lavora. In altri termini, valuta i rischi lavorativi presenti, effettua sorveglianza sanitaria e svolge visite mediche preliminari su ciascun dipendente. Inoltre ha il compito di scrivere e conservare le cartelle sanitarie e di rischio di ciascun lavoratore dell’azienda e di effettuare controlli ogni anno sul luogo di lavoro dei dipendenti. Tra le altre cose, poi, ha il compito di gestire tutte le attività di primo soccorso e di promuovere programmi formativi sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

Parliamo, quindi, di una figura importantissima per un’impresa, e che permette ad ogni lavoratore di svolgere i suoi compiti in tutta sicurezza.

Come viene assunto il medico del lavoro?          

Il medico del lavoro è un professionista che nella maggior parte dei casi svolge la libera professione.

In altri casi lavora per conto di altre imprese. Per assumere il medico del lavoro è quindi necessario fare una ricerca attraverso opportuni elenchi dei medici del lavoro, oppure attraverso i motori di ricerca. (è consigliabile utilizzare la ricerca medico del lavoro + CITTA’).

Una volta trovato il sito del medico del lavoro, oppure il recapito è necessario richiedere una quotazione.

È bene specificare che non si tratta di un medico comune a tanti altri, ma di un professionista specializzato in Medicina del Lavoro o in Medicina Preventiva dei lavoratori o ancora in Igiene o Medicina Legale.

Il medico del lavoro viene chiamato dal datore di lavoro e svolge le sue mansioni a stretto contatto con lui. Solitamente la collaborazione può essere svolta come:

  • Libero professionista;
  • Come lavoratore dipendente dello stesso datore di lavoro.

Non tutte le aziende necessitano di assumere un medico del lavoro: secondo il decreto legge menzionato in precedenza, infatti, è necessaria la collaborazione di questo professionista solo nel caso in cui l’azienda esponga a qualche rischio i suoi dipendenti.

Quanto costa la collaborazione con il medico del lavoro?

Per avere informazioni sulle tariffe e le prestazioni di un medico del lavoro è consigliato fare alcune ricerche sul web e chiedere più preventivi ai medici che escono con una determinata chiave ad esempio “medico del lavoro costo” + città. Le tariffe, così come la qualità del servizio può variare da zona a zona.

Si consideri tuttavia che la tariffa è variabile ad esempio dal numero di dipendenti dell’azienda a cui effettuare le visite mediche e successivamente mettere per iscritto certificati e cartelle sanitarie.

Poi va considerata anche la tipologia di azienda e di cosa si occupa. In linea di massima, per un’impresa con 10 dipendenti il costo si aggira intorno ai 500-600 euro. Questo comprende una serie di attività, tra cui:

  • Piano sanitario con accertamenti sanitari preventivi;
  • Sopralluoghi ogni anno;
  • Visite mediche a dipendenti, tra cui esami degli occhi e respiratori.

Quanti medici del lavoro si possono assumere?

Per Legge un datore di lavoro può assumere solo un medico del lavoro. Tuttavia il professionista può scegliere di affidarsi ad altri colleghi nel caso in cui non riesca a svolgere completamente il suo lavoro per motivi logistici (azienda con troppe filiali o troppi dipendenti, ad esempio). Ciò significa che se un dipendente ha bisogno di una visita medica relativa alla sua sicurezza sul posto di lavoro non può rivolgersi ad altri professionisti.

Inoltre il datore di lavoro non può mai intervenire sull’operato del medico che ha assunto, salvo alcuni casi di negligenza o di comportamenti poco professionali. Tra questi, ad esempio, possono essere menzionate le visite troppo rapide o peggio, svolte via Skype. Oppure rinvii costanti delle visite ai pazienti e dipendenti del datore di lavoro oppure scarsa collaborazione o mancato rispetto di determinate scadenze già prefissate.