Affettatrici d’epoca: il recupero della funzionalità passa per il restauro

di | 26 Mar 2020

Tutti coloro che amano i pezzi d’antiquariato sostengono che sia meglio acquistare oggetti usati piuttosto che nuovi poiché questi oltre ad avere un enorme fascino intrinseco sono anche più durevoli e resistenti grazie al restauro e all’attenta manutenzione a cui vengono sottoposti. Le lavorazioni prima avvenivano in parte manualmente e gli utensili, soprattutto quelli meccanici, erano fatti per durare nel tempo e questo vale anche per le affettatrici d’epoca.

Affettatrici d’epoca: le caratteristiche

Tagliare i salumi è un arte: non è, infatti, facile creare delle fette tutte uguali e modificare il loro spessore in base alle richieste del cliente. Il primo a pensare che questo processo potesse essere fatto meccanicamente e non a mano è stato Berkel, che ha dato origine alle affettatrici, apprezzate da collezionisti e appassionati.

Egli pensò a un metodo per riproporre il movimento che faceva il macellaio con il coltello sui pezzi di carne. Così nacque una macchina con una lama rotante azionata da una manovella che poteva affettare i salumi o i tagli di carne. Concretizzò subito questa idea e non la fece rimanere qualcosa di nicchia, usata solo nella sua bottega, infatti decise di produrre industrialmente questi dispositivi. Fu l’intuizione giusta perché da quel momento si diffusero in tutto il mondo. Divenuti nel tempo pezzi di antiquariato, le affettatrici Berkel, prima di tornare sul mercato, vengono sottoposte ad un attento processo di restauro atto a garantirne la piena funzionalità.

Da tale storia si intuisce il motivo per cui scegliere un’affettatrice usata, finemente restaurata, può essere un vantaggio rispetto all’acquisto di una nuova. Gli aspetti da prendere in considerazione sono:

  • Il fascino di avere a disposizione un macchinario d’epoca ancora perfettamente funzionante da impiegare nel proprio negozio o da esporre come oggetto da collezione.
  • La tipologia del taglio è sicuramente professionale. L’azionamento della lama a mano garantisce una maggiore precisione e accuratezza nel raggiungere lo spessore richiesto dal cliente.

Il valore aggiunto dei pezzi restaurati

Le affettatrici Berkel di una volta attualmente non vengono più prodotte quindi, per averne una, l’unica possibilità è quella di acquistare un usato e restaurarlo. Non tutti sono abili in questo. Un prodotto finito bello da vedere ma soprattutto funzionale deve essere trattato da mani esperte che abbiano lavorato su differenti modelli e abbiano dimestichezza con le lame. Infatti il cuore dell’affettatrice è il coltello circolare che deve avere un’affilatura perfetta per poter fare dei tagli netti. Oltre all’esperienza e alla buona manualità c’è bisogno di strumenti avanzati per poter riportare un’affettatrice ai suoi antichi albori.

Come si restaurano

Il restauro è un processo lungo e laborioso che alterna differenti fasi per far tornare l’oggetto splendente come appena uscito dalla fabbrica. Per prima cosa occorre smontare tutti i pezzi perché i sistemi realizzati in metallo, con il passare del tempo, si arrugginiscono; si tratta di un normale processo ossidativo che deve, però, essere interrotto così da rimuovere le incrostazioni. Questo è uno step fondamentale se si vuole usare l’affettatrice a contatto con i cibi.

Le parti danneggiate o rotte devono essere sostituite con dei pezzi di ricambio: se questi non si trovano il bravo artigiano le ricrea a mano. Dopo una pulitura profonda si procede alla sabbiatura, quindi alla rimozione dell’eventuale vernice o comunque della parte superficiale, che è quella che è stata intaccata dall’ossidazione. Dopo ciò è possibile procedere con le ultime fasi necessarie per riportare l’affettatrice al suo antico splendore. Esse prevedono:

  • Stuccatura, verniciatura e decorazione delle componenti della macchina che ne consentono l’attivazione, di solito si parla del volano e della base. Le macchine Berkel infatti avevano dei dettagli dorati e delle scritte che devono essere riprodotte a mano per ripristinarne l’antico fascino.
  • Cromatura e lucidatura dei pezzi che vanno a contatto con gli alimenti.

Spesso queste affettatrici venivano posate sui banconi o sulle vetrine, così da essere messe in bella mostra. Attualmente molti artigiani propongono di collocarle su dei basamenti realizzati in ferro: una struttura alta con una base slargata che si poggia su 4 piedi.

I colori predominanti delle affettatrici Berkel sono il nero e il rosso e non mancano mai i dettagli dorati.