La logopedia non riguarda soltanto la pronuncia o le prime parole: è una disciplina che sostiene lo sviluppo comunicativo in tutte le sue forme e accompagna la persona lungo l’arco della vita. Bambine, bambini e adolescenti possono trovarsi ad affrontare difficoltà diverse, come ritardi del linguaggio, balbuzie o disturbi specifici dell’apprendimento (DSA). Anche gli adulti, però, possono beneficiare di un percorso logopedico per migliorare la qualità della propria comunicazione.
Per fare chiarezza su questi temi abbiamo intervistato Silvia Mari, la prima logopedista americana riconosciuta dal Ministero della Salute in Italia. Con un percorso di formazione continua tra Stati Uniti e Italia, Silvia lavora da anni a Roma, dove si occupa in particolare di balbuzie, linguaggio e apprendimenti, con l’obiettivo di migliorare non solo le competenze, ma anche la qualità della vita e la sicurezza comunicativa di chi si rivolge a lei.
Quali sono i campi di intervento principali di una logopedista?
La logopedia abbraccia molte aree: dai disturbi del linguaggio e della comunicazione ai problemi di voce, deglutizione e apprendimento. Nel mio studio mi occupo soprattutto di balbuzie, di ritardi e disturbi del linguaggio e di disturbi specifici dell’apprendimento. Ogni intervento è personalizzato perché ogni persona ha esigenze uniche, ma il fine è sempre lo stesso: rendere la comunicazione più chiara, sicura ed efficace.
Quando è necessario rivolgersi a una logopedista per la balbuzie?
Subito, al primo manifestarsi del problema. Non bisogna aspettare mesi o anni per vedere se la situazione passa da sola. Un consulto tempestivo serve a capire se e quale tipo di intervento sia necessario. In alcuni casi è sufficiente un lavoro indiretto con la famiglia, in altri è utile avviare un percorso specifico: la valutazione tempestiva permette di scegliere la strada più adatta.
Ci sono tappe fondamentali nello sviluppo del linguaggio da osservare?
Sì, ogni area del linguaggio ha le sue tappe. Ad esempio, nella produzione: la prima parola emerge attorno ai 12 mesi, la combinazione di due parole entro i 24 mesi e le prime frasi intorno ai 36 mesi. Anche la comprensione e l’uso dei gesti seguono percorsi evolutivi ben precisi. Naturalmente ogni individuo è diverso, ma quando queste tappe non si raggiungono conviene rivolgersi a una professionista.
Come funziona un percorso logopedico con un bambino o una bambina?
Inizio con una valutazione approfondita, che comprende colloquio con la famiglia, osservazione diretta e, se necessario, test standardizzati. Poi elaboro un piano personalizzato. Con i più piccoli il gioco è la modalità privilegiata, mentre con ragazze e ragazzi lavoro anche su strategie di studio e gestione delle difficoltà legate ai DSA. In ogni caso coinvolgo sempre la famiglia, fornendo strumenti pratici per sostenere la comunicazione a casa.
Quali sono gli errori più comuni che i genitori fanno di fronte a una difficoltà di linguaggio o balbuzie?
L’errore più frequente è aspettare troppo. A volte si spera che il tempo risolva tutto, ma così si rischia di perdere l’opportunità di intervenire tempestivamente. Un altro errore è correggere continuamente ciò che la bambina o il bambino dice: questo può aumentare la frustrazione. Molto meglio offrire un modello corretto e naturale, inserito nella conversazione, senza sottolineare l’errore.
In questa intervista la logopedista per bambini Silvia Mari ha messo in luce l’importanza di riconoscere i segnali precoci e chiedere una consulenza logopedica tempestiva. La logopedista è una figura che sostiene non solo la persona che presenta la difficoltà, ma anche la famiglia, aiutandola a vivere la comunicazione con maggiore serenità.