Bolli virtuali: come si pagano? E’ necessario un software per usarli?

di | 20 Ago 2022

Per andare incontro alle esigenze della modernità, le modalità di pagamento e di utilizzo delle marche da bollo sono in continua evoluzione. Spesso in contesti sia amministrativi che fiscali viene utilizzata la marca da bollo, ovvero un’imposta utile per tutte le transazioni per le quali non si applica IVA. Recentemente però, l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione dei contribuenti, la possibilità di effettuare il pagamento dei bolli virtuali.

Che cosa sono le marche da bollo e i bolli virtuali?

Le marche da bollo rappresentano delle imposte sostitutive che possono essere utilizzate nei casi in cui non si può applicare l’IVA. Il valore della marca da bollo può avere vari importi. Quella più utilizzata è senza dubbio quella da due euro, che viene applicata:

  • su ricevute e fatture esenti da IVA oppure non imponibili, di importo superiore a 77.47 euro;
  • per la fatturazione di prestazioni occasionali;
  • nell’ambito della fatturazione con regime agevolato dei minimi o forfettario;
  • per operazioni esenti o fuori campo IVA e per quelle non imponibili sullo stesso piano di esportazioni, servizi e scambi internazionali.

Dove si acquistano le marche da bollo?

Fino a poco tempo fa non esistevano i bolli virtuali. Per acquistare una marca da bollo era quindi, necessario recarsi fisicamente presso un rivenditore autorizzato al quale comunicare l’importo della marca da emettere. A partire dal 1° gennaio 2015 è possibile acquistarle online sotto forma di bolli virtuali, una possibilità che può essere utile nel caso in cui sia necessario apporre una marca da bollo nella fattura elettronica.

Dopo avere acquistato il bollo virtuale, nella fattura elettronica verrà riportata la dicitura: “Imposta di bollo assolta in modo virtuale ai sensi del D.M. 17.06.2014”. A partire dal 2015 l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione dei contribuenti la possibilità di effettuare l’acquisto delle marche da bollo online sotto forma di bolli virtuali. Affinché ciò sia possibile, è necessario richiedere innanzitutto l’autorizzazione all’Agenzia delle Entrate. 

I bolli virtuali possono essere acquistati mediante software?

Da gennaio 2015 è possibile acquistare bolli virtuali tramite un software dell’Agenzia delle Entrate. Questo software prende il nome di Bollo Virtuale (BOV) e il suo funzionamento, nonostante sembri essere abbastanza semplice, richiede comunque una certa attenzione nel corso delle operazioni di acquisto per non rischiare eventuali sanzioni.

La procedura per acquistare i bolli virtuali prevede l’inoltro della richiesta dell’autorizzazione da parte del Fisco. L’Agenzia delle Entrate può decidere se accogliere o meno la richiesta di autorizzazione, ma solitamente può essere rifiutata se il richiedente non viene ritenuto idoneo. Ciò può accadere se ad esempio, la sua posizione con il fisco non è stata regolarizzata o se emette un numero basso di fatture nel corso dell’anno. Insieme alla richiesta deve essere espresso in modo approssimativo il numero di fatture emesse nel corso dell’anno.

Nel caso in cui fosse accolta la richiesta, l’Agenzia delle Entrate potrà inviare sia l’autorizzazione all’utilizzo dell’imposta da bollo virtuale che la richiesta di pagamento. Questa richiesta si basa sul numero di bolli virtuali necessari durante l’anno. Se alla fine dell’anno le fatture dovessero essere maggiori o minori di quanto previsto, l’Agenzia delle Entrate provvederà all’invio di un conguaglio a debito o a credito. Qualora il conguaglio dovesse essere a debito, il richiedente potrà avere 20 giorni di tempo dal momento in cui riceve la comunicazione per saldare quanto dovuto.