Congedo per lutto: come funziona? Quanti giorno di permesso si possono richiedere?

di | 26 Apr 2022

Il mondo del lavoro vanta innumerevoli sfaccettature da tenere in considerazione. In questo modo si ha a che fare con diritti e doveri avendo, tra l’altro, una panoramica variegata per ogni casistica. Il congedo per lutto rientra nel novero delle possibilità a propria disposizione per quegli eventi infausti che colpiscono una persona piuttosto che un’altra. Dinanzi ad una situazione del genere, ci si trova a fare i conti con una vera e propria disgrazia che per forza di cose obbliga a fermarsi per commemorare la perdita. Ad ogni modo, è necessario approfondire la questione spulciando i dettagli normativi di riferimento.

Congedo per lutto: cos’è e quali sono in cui si può richiedere

Entrando nel dettaglio della faccenda introdotta poc’anzi, si può dire che il congedo per lutto è regolato dalla normativa italiana e dà, a un dipendente, il diritto di assentarsi. Purtroppo, quando sopraggiunge un episodio così doloroso, sono tante le questioni da affrontare, sia personali che burocratiche. Ciò che conta è che il diretto interessato informi il datore di lavoro di turno indicando i giorni in cui il congedo per lutto verrà impiegato. In più, la richiesta in tal senso deve includere anche una documentazione specifica che dimostri il decesso della persona cara. In alternativa a ciò, si può ricorrere ad una dichiarazione sostitutiva.

Questo permesso diventa valido qualora sopraggiunga la morte di figli, genitori, sorelle, fratelli, nipoti (ossia figli dei figli) e nonni. C’è da dire che alcuni contratti nazionali consentono di richiedere il congedo per lutto un numero ben più ampio di casi. Basti pensare a quelle situazioni riguardanti, ad esempio, il decesso di una cognata, di un genero o di una zia. In più, esistono persino delle direttive che danno la possibilità di godere del tutto tramite permesso non retribuito. I giorni di assenza dovranno, poi, essere recuperati attenendosi alle modalità imposte dal patto contrattuale.

Quanti giorni di permesso si possono chiedere?

Per quanto riguarda i giorni da usufruire mediante permesso retribuito per lutto, si hanno a disposizione tre giorni. Questi possono essere anche non continuativi. In ogni caso, la norma impone che questi vengano utilizzati entro sette giorni dal decesso in questione. Si tratta di un lasso di tempo piuttosto ragionevole, delineato soprattutto per quelle problematiche di carattere psicologico che, volente o nolente, devono essere risolte.

Oltre ai documenti citati nel precedente paragrafo, il lavoratore di turno è tenuto a specificare un altro dettaglio. Si tratta, in poche parole, della motivazione. Difatti, in mancanza di ciò, il datore di lavoro potrebbe addirittura respingere la richiesta aumentando, in maniera indicibile, la sofferenza del diretto interessato. Il consiglio, in questo caso, è di motivare il tutto con “motivazioni personali“. Dinanzi alla realtà dei fatti, il datore di lavoro concederà il congedo per lutto valorizzando così una risorsa piuttosto che eventuali esigenze produttive. Inoltre, è preferibile dare notizia del decesso di un parente non appena ciò si verifichi – o, in linea di massima, il giorno successivo. Così facendo, si darà una coerenza temporale all’intero iter senza intaccare la propria sfera professionale.