Interventi di Rinoplastica: parola al dottor Abenavoli

di | 24 Ott 2019

L’Italia si colloca tra i primi dieci paesi al mondo per numero di interventi di chirurgia estetica e gli interventi di rinoplastica sono tra i più richiesti in assoluto.

La rinoplastica in realtà non ha solo uno scopo estetico – si interviene per migliorare l’aspetto del naso e dunque del volto – ma ha anche uno scopo funzionale, migliora cioè la respirazione consentendo al naso di svolgere la sua funzione nella maniera più consona.

Cos’è la rinoplastica?

Con rinoplastica si intende quell’intervento chirurgico che ha come protagonista il naso e che è volto sia a migliorare l’aspetto estetico del naso, sia a migliorare la respirazione.

Alcuni pazienti si rivolgono al chirurgo estetico perché non sono soddisfatti del loro naso e vogliono migliorare la bellezza del volto, rendendo il naso armonico ed adatto ai tratti somatici. Il naso può causare dei problemi di accettazione del proprio corpo e dei problemi di autostima: un semplice intervento di rinoplastica può migliorare la qualità della vita.

Altri si rivolgono al chirurgo perché non riescono a respirare bene e soffrono in particolare nelle ore notturne o durante l’attività sportiva. Spesso le difficoltà respiratorie compaiono dopo un trauma al volto, evento che può causare ad esempio una deviazione del setto nasale.

Molto richiesti in Italia sono gli interventi di Rinoplastica del dottor Abenavoli, considerato uno dei massimi esperti dell’ambito. Nella sua carriera ha portato a termine con successo un gran numero di interventi e ha migliorato l’aspetto del volto e la funzione del naso determinando un miglioramento della qualità di vita dei suoi assistiti.

Parola al dottor Abenavoli

Per comprendere meglio quali sono i benefici di questo intervento chirurgico e quali sono le informazioni da conoscere prima di sottoporvisi, è utile lasciare la parola al dottor Abenavoli, che risponderà alle principali curiosità sul tema.

Come cambia il volto dopo l’intervento?

Molti pazienti chiedono come cambi il volto dopo l’intervento e rispondere a questa domanda è importante. È fondamentale infatti che il paziente sia consapevole della sua scelta e che non decida di fare la rinoplastica per un desiderio passeggero.

In generale, andrebbe detto che questo intervento di chirurgia estetica dovrebbe essere il meno evidente possibile: le persone che osserveranno il volto post intervento non dovrebbero accorgersi infatti che il naso è stato rifatto. Sono tanti i casi di rinoplastiche non eseguite ad opera d’arte, in cui è chiaramente visibile che si è intervenuti per modificare il naso.

È vero che ci sono delle situazioni in cui il cambiamento del naso è radicale, basti pensare a dei nasi con delle gobbe molto pronunciate, ma va detto che nella maggior parte dei pazienti sono sufficienti piccole modifiche per dar vita ad un volto armonico.

Dopo l’intervento il paziente deve aspettarsi un volto in cui il naso si inserisca perfettamente. Questo spiega perché non si debba per forza puntare su un naso esteticamente perfetto, ma piuttosto su un naso coerente con i lineamenti del viso.

Come comportarsi dopo la rinoplastica?

Un’altra domanda posta di frequente è come comportarsi nel post intervento. Si tratta di un intervento semplice e per il quale le complicanze sono rare, ma per una buona riuscita è consigliabile rispettare alcune semplici indicazioni.

Nella prima giornata post intervento non bisogna lavare il viso e per i primi due giorni si consiglia di mangiare dei cibi freddi e che non debbano essere masticati. Vanno evitati gli alcolici per le prime tre settimane e va anche limitata al minimo l’assunzione dei farmaci antidolorifici.

Per il primo mese bisognerebbe fare attenzione agli starnuti e a soffiarsi il naso. Sarebbe bene ridurre queste due azioni per quanto possibile, onde evitare problemi con il risultato estetico finale. Si consiglia, infine, di non fare attività sportiva, con l’unica eccezione delle passeggiate, le quali sono positive perché portano ad una riduzione del gonfiore ed anche del rischio di formazione di coaguli di sangue.