Intossicazione cozze: rischi, sintomi, cause e trattamenti

di | 8 Feb 2021

L’intossicazione da cozze è una delle più pericolose che ci possano essere, tanto che per mangiarle sono necessari alcun step fondamentali da seguire. Vediamo insieme quali sono i rischi – cosa accade e i sintomi.

Intossicazione cozze – Quali sono i rischi

Le cozze sono una tipologia di organismo definita filtratore, ovvero in grado di filtrare tutto quello che è contenuto nei mari. Questo vuol dire che se nascono e crescono in ambienti non puliti, si porteranno batteri al loro interno nonostante i tantissimi controlli che possano venire effettuati. Diffidare quindi nel mangiarle crude considerando che la cottura inibisca i batteri allontanando in parte il rischio di intossicazione.

Nel caso specifico quando si ha una intossicazione alimentare di norma si presenza in entità moderata con nausea, crampi, vomito, mal di testa e crampi addominali. La prima cosa da fare è quella di recarsi al pronto soccorso specificando cosa si è mangiato e lo stato delle stesse (cotte o crude).

Si può anche rischiare di contrarre l’epatite A generata dal virus denominato HAV. Il pesce crudo è uno dei maggiori vettori dell’epatite A che si manifesta con i classici sintomi dell’influenza per poi sfociare – se non curata – in altre patologie più gravi.

Tra i rischi dell’intossicazione da cozze anche la salmonellosi, che emerge nel momento in cui gli alimenti sono stati conservati in maniera non corretta e ad alte temperature. Questa malattia si manifesta con nausea, vomito, diarrea, febbre e dolori addominali acuti. Se il percorso è benigno non è richiesto il ricovero ospedaliero, ma in alcuni casi è necessario soprattutto in individui fragili dove le difese immunitarie non possono combatterla creando una infezione.

Per ogni tipologia di sintomo che si manifesta dopo aver mangiato delle cozze crude oppure non conservate al meglio, si rende necessario andare immediatamente dal medico di fiducia o al pronto soccorso. In linea di massima non vengono prescritti percorsi particolari, ma questo varia a seconda della patologia nonché stadio di intossicazione. Valutare sempre bene prima di mangiare cozze crude – seppur al ristorante – e controllare il luogo di provenienza.

Acquisto cozze – Come essere sicuri

Ma come si fa a capire che quelle cozze che ci sono nel piatto siano sicure o meno? Mentre al ristorante scatta una questione di fiducia, in casa basterà seguire alcuni importanti accorgimenti.

Prima di tutto sincerarsi che le cozze confezionate contengano il bollo CEE che certifica – come dettato per legge – l’origine del prodotto, la sua data di confezionamento, numero univoco di riconoscimento per conoscere il centro di spedizione e confezionamento, tutte le modalità di conservazione e i consigli per una corretta preparazione.

Mentre la “spruzzatina di limone” non disinfetta le cozze crude, anche in cucina gli accorgimenti devono essere molti. In primo luogo le cozze devono essere chiuse e alla loro apertura deve fuoriuscire acqua limpida e con un odore salmastro buono.

In secondo luogo togliere la sabbietta con l’ausilio dell’acqua corrente e poi metterli dentro una bacinella piena di acqua e sale così da disinfettare anche i gusci. Scartare a priori le cozze con il guscio rotto, aperto e quelle che non si richiudono.