Ossitocina e amore: i nuovi collegamenti

di | 9 Mar 2019

L’ormone ossitocina è stato più volte collegato al sentimento dell’amore in veste di regolatore dei rapporti affettivi. Oltre alla sua funzione messaggera chimica all’interno della produzione del latte materno, l’ossitocina è stata a fondo studiata nell’arco degli ultimi 15 anni, analizzando ogni più sottile sfumatura.

L’ormone si è aggiudicato così l’epitelio di ‘molecola morale’, ampiamente descritto in veste di rimedio per qualsiasi problematica di carattere relazionale. Ma quali sono i collegamenti individuati in grado di legare l’ossitocina ai rapporti sentimentali e interpersonali?

Gli ultimi studi scientifici

Nel 2005 il neuroeconomista Paul Zak ha sostenuto una particolari tesi a riguardo dell’ossitocina, secondo la quale l’utilizzo dello spray nasale a base dell’ormone si dimostrava in grado di incrementare la fiducia reciproca all’interno di pratiche nella spartizione di denaro, favorendo anche i rapporti interpersonali tra gli sconosciuti.

L’ossitocina, secondo gli studi dello stesso Zak, si sarebbe dimostrata inoltre in grado di intervenire all’interno dei processi mentali all’interno della sfera intuitiva compromessa nei soggetti affetti da autismo. Dosi maggiori di ossitocina avrebbero confermato la propensione alla confidenza con altre persone, attraverso una serie di azioni semplici come abbracciare le persone amate.

Uno degli studi più recenti pubblicati nel 2019 ha dimostrato una componente descrittiva riduttiva delle reali capacità esercitate dalla presenza dell’ormone ossitocina all’interno dell’organismo. A realizzare una mappa dei recettori dell’ossitocina all’interno del cervello è stato Daniel Quintana, impegnato nelle basi biologiche della psichiatria all’Università di Oslo, in Norvegia.

Sulla base delle nuove scoperte l’ormone si è dimostrato attivo all’interno della regolazione dell’appetito, nelle relazioni sociali, ma anche nell’anticipazione degli eventi e nell’esperienza legata alle ricompense. L’ossitocina si dimostra in grado di dirigere le attenzioni sociali senza influenzare le emozioni, sulla base anche delle analisi comportamentali elaborate su alcuni animali roditori.

Ulteriori studi associano l’ossitocina anche a sentimenti potenzialmente negativi quali l’invidia e al piacere rilevato dal fallimento e dalla sofferenza altrui, attraverso una soglia negativa meno nobile rispetto alle precedenti ricerche sull’ossitocina. Quest’ultima si trova presente in tutti i mammiferi in qualità di ormone peptidico composto da 9 amminoacidi, prodotto dai nuclei ipotalamici, secreto nella neuroipofisi.

Una delle funzionalità più conosciute legate all’ormone ossitocina consiste nella stimolazione delle contrazioni uterine all’interno della muscolatura liscia dell’utero, favorendo il travaglio e il momento finale del parto, stimolando i dotti lattiferi delle mammelle. Nei soggetti sia maschili che femminili l’ormone favorisce l’attaccamento relazione a livello neurologico, stimolato dai contatti fisici o dalla vista delle persone amate.