Processione venerdì santo: cos’è, come e dove viene fatta

di | 2 Set 2019

Il venerdì santo, memoriale della passione di Gesù Cristo, è uno dei giorni più sentiti dalla tradizione cristiana: in tutta l’Italia esso è celebrato con diversi riti, in particolar modo le processioni che rievocano il cammino di Cristo verso il calvario della crocifissione. Numerose sono le consuetudini che caratterizzano la processione e cambiano a seconda della località, ma tutte sono volte a rendere partecipe il fedele del dolore che ha provato Gesù Cristo. Oggi scopriamo tutto quel che c’è da sapere sulla processione del venerdì santo.

Il venerdì santo è l‘ultimo venerdì che precede la Santa Pasqua e, in quanto legato alla festività, la sua data non è fissa. Durante la Pasqua il venerdì tutti i fedeli di età inferiore ai 18 anni sono chiamati all’astensione dal consumo di carne mentre, per coloro la cui età è compresa fra i 18 e 60 anni, sono tenuti ad osservare il digiuno ecclesiastico che consiste nel consumare durante la giornata un solo pasto. Durante il venerdì santo le campane, che indicano la celebrazione dell’eucaristia, non suonano proprio ad indicare il lutto ed inoltre, in numerose città e paesi, vengono celebrate delle processioni. Per via delle differenti tradizioni locali, ogni processione è diversa dall’altra proprio perché ogni popolazione, anche in base alla propria cultura folkloristica, decide di istituire il memoriale della passione di Cristo in maniera differente rispetto alle altre.

Una delle rappresentazioni più evocative avviene a Chieti, dove si tiene ogni anno la più antica Processione del Cristo Morto: questa consuetudine risale presumibilmente all’842 d. C. La processione ha inizio la sera del venerdì santo dalla cattedrale di San Giustino dove, dopo la conclusione della celebrazione, si esibisce un coro di circa 160 persone che intona il Miserere: la folla che già aspetta nella piazza è riunita in Confraternite che esibiscono il loro stendardo.

Altre celebrazioni molto significative avvengono in Sicilia: le processioni vengono accompagnate da lamenti che rievocano la passione di Cristo e da marce funebri. A Villarosa, ad esempio, i fedeli indossano dei cappucci di colore bianco. A Palermo, invece, vengono celebrate addirittura 14 processioni che vedono tutte la Vergine Maria a seguito del simulacro di Cristo Morto.

Anche il Piemonte non è esente da queste celebrazioni, anzi, qui risiede una delle più antiche reliquie del passato: un Cristo morto di un autore ignoto del 1850. A Romagnano Sesia, un paesino in provincia di Novara, gli abitanti danno vita ad una grande rappresentazione della passione di Cristo con più di 300 personaggi. A Vercelli, invece, la processione del venerdì santo è volta a mostrare i momenti della vita di Gesù: vengono esposti dei quadri che raffigurano la Passione.