Roccia scistosa: dove si trova la fillade? A che serve?

di | 28 Gen 2023

La fillade è un tipo di roccia metamorfica a grana fine composta da miche e coloriti. Sono proprio questi ultimi a darle quel tipico colore grigio-verde nonché la sua caratteristica lucentezza. Non è raro che la fillade presenti dei piccoli cristalli distinti di granato. Andiamo a vedere dove possiamo trovare questa roccia scistosa e qual è l’uso che ne viene fatto.

Dove si trova la fillade

È possibile trovare questa tipologia di roccia in vari luoghi d’Italia. Essa è diffusa nelle zone a basso grado di metamorfismo ed è facile trovarla nelle Piccole Dolomiti del Vicentino, in diverse zone del basamento cristallino delle Alpi meridionali e, spostandoci in Trentino, sulle Dolomiti bellunesi. Altre zone italiane in cui poter trovare la fillade sono i sentieri geologici della Val Comelico, alcune aree della Liguria e della Sardegna, nei Monti Peloritani, ubicati vicino a Messina, e nel Parco Naturale Adamello Brenta.

A che serve la fillade

La fillade, il cui nome deriva dal termine greco che significa foglia, ovvero “Phyllon”, ha una composizione fatta da diverse parti. Queste rocce si formano primariamente per via del metamorfismo regionale di basso grado e, più aumenta il grado metamorfico, più queste rocce passano dall’essere filladi a divenire scisti. La sua caratteristica foliazione è determinata dall’allineamento di cloriti e di miche come conseguenza delle pressioni medio – basse. È difficile reperire informazioni sull’utilizzo di questa specifica tipologia di roccia scistosa, tuttavia possiamo dire che le rocce scistose in generale possono essere utilizzate per la copertura dei tetti, per la produzione delle lavagne nonché per gli investimenti idrofughi. Tali utilizzi sono facilmente spiegabili per via della facilità con cui gli scisti argillosi possono essere divisi in lastre sottili, capaci di affrontare molto bene le eventuali intemperie. Alcune tipologie di rocce scistose sono, per esempio, la lavagna, l’ardesia e le miche. La caratteristica principale di queste rocce è data proprio dal metamorfismo ovvero quell’insieme di processi tramite il quale la mineralogia e la struttura della roccia subiscono delle modifiche in seguito ai cambiamenti di pressione e temperatura ma anche, seppur in maniera inferiore, alla presenza di eventuali fluidi circolanti. Tutti questi sono processi che accadono allo stato solido. La pressione e la temperatura necessarie per avviare il processo del metaforismo hanno delle variabili che possono far sì che alcune rocce, in determinate situazioni, subiscano questo processo mentre altre, in situazioni leggermente differenti, non ne vengano intaccate.