Stazioni di sollevamento e pompaggio: cosa sono e quando si utilizzano

di | 17 Gen 2024

La traiettoria delle acque reflue, all’interno di opere sotterranee preposte allo scorrimento, è soggetta a una serie di criticità che potrebbero ostacolarne il normale deflusso.

È quello che accade quando un collettore di arrivo si trova a una quota inferiore rispetto al corpo idrico ricettore, un dislivello che deve essere superato attraverso l’inserimento di apposite stazioni di sollevamento e pompaggio.

Cos’è una stazione di sollevamento e pompaggio e perché si utilizza?

Una stazione di sollevamento e pompaggio è un’opera che consente di portare un liquido da un’altitudine inferiore a una superiore, assicurando il superamento di un dislivello che altrimenti richiederebbe interventi molto più onerosi.

Le stazioni di sollevamento rappresentano una risorsa estremamente preziosa nel deflusso di acque nere o acque bianche, e in particolare dei reflui civili ed industriali che transitano a una quota più bassa rispetto al sistema fognario o di depurazione.

Com’è fatta una stazione di sollevamento e pompaggio

Una stazione di sollevamento e pompaggio non è un’opera a sé stante, ma è parte integrante di un sistema molto più ampio; un sistema, in genere predisposto al trasferimento di acque reflue civili e industriali o di acque potabili, realizzato attraverso un rigoroso iter di progettazione, sempre demandato a società specializzate nella configurazione e nell’impiantistica di questo genere di strutture.

In Italia, a garantire opere altamente performanti sono realtà specializzate come GAZEBO S.p.A., che progetta e installa stazioni di sollevamento e pompaggio ad alta tecnologia, tutte valorizzate da innovative vasche prefabbricate Monoblocco in C.A. di ultima generazione.

Gli impianti di sollevamento di GAZEBO sono modulari, veloci da montare e dispongono di vasche interrate dall’elevata tenuta idraulica, senza contare che sono realizzati adoperando esclusivamente elettropompe sommergibili ad alto rendimento e a basso consumo di energia.

Il cuore di una stazione di questo tipo è rappresentato infatti dalle elettropompe sommergibili, un sistema composto in genere da 2 a 4 unità che, con un determinato valore di prevalenza, preleva il fluido da una vasca di accumulo nella quale l’acqua viene indirizzata all’arrivo per convogliarlo verso il corpo idrico ricettore, assicurando di fatto l’attraversamento del dislivello.

Un sistema di sollevamento e di pompaggio è composto inoltre da una camera di manovra – una vasca di dimensioni inferiori nella quale sono dislocate le tubazioni di mandata, le valvole di intercettazione idraulica e le tubazioni prementi –, un innovativo sistema di controllo, che regola l’azionamento delle pompe al raggiungimento di livelli prefissati, e su richiesta da sistemi di telecontrollo, che permettono di gestire e supervisionare l’impianto comodamente anche da remoto.

Stazioni di sollevamento e pompaggio: i fattori da considerare per un corretto dimensionamento

Il dimensionamento di una stazione di pompaggio delle acque nere non è casuale, ma calcolato sulla base di due precisi parametri operativi.

Il primo è il volume della vasca di accumulo, che deve essere definito per assicurare un regolare funzionamento del sistema e garantire un numero non superiore ai 10 avviamenti orari e una permanenza non troppo lunga dei liquidi nella vasca, da cui potrebbero scaturire una serie di fenomeni di ossidazione, fermentazione e sedimentazione.

Il secondo parametro per il dimensionamento è dato dalle elettropompe, più nel dettaglio dal numero di unità, dalla loro potenza e dalla particolare tipologia di apparecchi.

Una serie di aspetti da definire caso per caso in relazione sia all’entità del dislivello da superare sia alla tipologia di fluido da pompare, dal momento che, in base alle caratteristiche dei liquami, si può optare per pompe con tecnologie di funzionamento differenti.

Naturalmente, funzionalità, dimensionamento e modularità rendono le stazioni di pompaggio e sollevamento indispensabili in moltissimi settori, a cominciare da quelli per il sollevamento di acque meteoriche o di acque reflue civili e industriali.

Fondamentali nelle fognature, possono essere impiegati inoltre negli impianti per il trasporto di liquami zootecnici, senza contare che sono ampiamente adoperati anche nelle reti idriche per il rilancio delle acque potabili destinate al consumo umano.