Tasso di cambio nominale: che cosa significa? Quali sono le differenze con gli altri tassi di cambio?

di | 7 Dic 2021

Che cos’è il tasso di cambio nominale? Da quando è stato introdotto l’euro come moneta unica europea, si è persa un po’ l’abitudine a pensare la propria valuta nazionale in rapporto a quelle estere. In realtà non è così per chi è abituato a pensare agli scambi commerciali con i Paesi extraeuropei, come gli Stati Uniti d’America, la Russia o la Cina e, da qualche tempo, anche il Regno Unito. Quando si viaggia verso delle nazioni che si trovano fuori dall’Unione Europea, bisogna tenere in considerazione che si dovrà cambiare parte del proprio denaro nella valuta impiegata nei luoghi in cui ci si trova. Scopriamo in questo articolo che cos’è il tasso di cambio nominale e quali sono le differenze che presenta, rispetto ad altri tipi di tasso di cambio.

Che cos’è il tasso di cambio nominale

In parole povere, il tasso di cambio è la quantità di moneta estera che si può acquistare con un’unità di moneta nazionale. In un esempio ipotetico e semplificato, per comprare 10 monete di una nazione bisogna pagare 5 monete della propria valuta. Quindi il tasso di cambio fa sì che una moneta  del proprio Paese abbia il valore di 2 monete dello Stato in cui si vuole andare a fare acquisti.

Il tasso di cambio non è sempre stabile. Questo è dovuto al fatto che si determina secondo il valore di mercato delle varie valute, stabilito sul mercato internazionale. Infatti molte banche centrali si devono occupare di pubblicare quotidianamente il valore della propria valuta, stabilito in base alle quotazioni di mercato, sui mercati mondiali. I fattori che influiscono su questo valore riguardano sia la domanda, sia l’offerta del bene, inteso come la valuta che offre la possibilità di acquistare altri beni. Anche gli scambi commerciali, gli investimenti finanziari e le attività speculative hanno degli effetti sui cambi.

La formula che si usa per calcolare il tasso di cambio nominale è piuttosto semplice. Innanzitutto si indicano come A e B le due valute tra le quali è necessario applicare il cambio, il cui tasso si individua come Tc. Quindi il tasso di cambio tra A e B corrisponde a 1 diviso per il tasso di cambio tra B e A. Tutto ciò si  può riassumere in questa formula: TcAB = 1 ÷ TcBA.

Esistono altri tipi di tassi di cambio?

Oltre al tasso di cambio nominale, esiste anche il tasso di cambio reale. Si indica mediante il rapporto fra i beni o dei servizi prodotti in un Paese e i beni o servizi di uno Stato diverso, basando questo rapporto su un’espressione fondata su una valuta comune. Quindi entrano in gioco le monete importanti, come il dollaro americano, per regolare gli scambi commerciali tra nazioni che non sfruttano la stessa tipologia di moneta. Insomma, in  questo caso si prende una moneta comune come si fa con le lingue, dal momento che l’inglese viene impiegato per comunicare anche tra persone non anglofoni. Inoltre si può prendere in considerazione anche il tasso di cambio incrociato, per calcolare il valore di due monete con un metodo indiretto.